Video realizzato con la collaborazione di:

di Paola Spoleto

La consociazione consiste nel coltivare specie diverse sullo stesso terreno contemporaneamente.
Nel nostro caso consociamo il fagiolino nano (varietà Vinci) e la lattuga da cespo (varietà Lollo), due specie che sono state precedentemente seminate in contenitori alveolari da orto.

Questa tecnica permette di ottenere diversi vantaggi.

Economico, perché possiamo coltivare più piante in minor spazio, consentendo una maggior produzione e quindi ottenendo un guadagno economico maggiore.

Agronomico, perché alternando la lattuga ai fagiolini, otteniamo cicli colturali molto differenti. Il fagiolino ha un ciclo colturale molto più lungo: le piante vengono trapiantate a marzo e dopo circa due mesi, a maggio, si può effettuare una raccolta scalare per circa tre settimane. La lattuga ha invece un ciclo colturale molto più breve, quindi la raccolta inizia dopo un mese dal trapianto, in aprile.  Dopo la raccolta della lattuga, quindi, lo spazio che si viene a creare verrà riempito dai fagiolini in crescita.

La lattuga viene estratta dal contenitore alveolare delicatamente, comprimendo le pareti per facilitare la fuoriuscita del panetto di terra e viene trapiantata nel terreno facendo un foro con il piolo, con l’accortezza di rispettare l’altezza del colletto, per evitare la formazione di marciumi nel caso venisse messa troppo infossata.

Altro vantaggio agronomico di questa consociazione è il fatto che il fagiolino è una specie leguminosa (appartiene alla famiglia delle Fabaceae) e questo significa che è una azotofissatrice, in grado di fissare l’azoto gassoso atmosferico e di convertirlo nel terreno in una forma assimilabile dalle piante, riducendo le richieste di concimazione azotata.

Gli apparati radicali delle due specie si sviluppano in modo differente, migliorando la struttura del terreno e permettendo anche un miglior controllo di eventuali patogeni presenti nel terreno.