di Massimiliano Marzorati

Oggi vediamo come mettere a dimora un arbusto e come deve essere realizzata una buca d’impianto.

In particolare, vediamo la pianta della camelia che è un’acidofila, quindi necessita di un terreno con pH acido.

La buca di impianto deve avere delle dimensioni adeguate alla zolla della pianta da mettere a dimora, piccole buche vengono fatte a mano con l’utilizzo di una vanga o un vanghetto. Zolle più grosse possono essere realizzate con l’aiuto di un mini-escavatore.

La profondità della buca d’impianto non deve essere molto superiore rispetto all’altezza della zolla, l’importante è smuovere la terra e sminuzzarla, mentre il diametro deve essere tra le due e tre volte il diametro della zolla perché è lì che si svilupperà la maggior parte delle radici.

La buca deve avere i lati svasati e se il terreno è particolarmente compatto dobbiamo creare delle fenditure per permettere alle radici di andare ad esplorare anche il terreno circostante.

Importante controllare la profondità d’impianto: il colletto della pianta deve essere a livello del terreno circostante e non più basso.

Per controllare la profondità corretta d’impianto mi posso aiutare con il manico del vanghetto mettendolo di traverso sopra la buca dopo aver posizionato la pianta.

Si può quindi procedere con la concimazione organica e con l’aggiunta di terriccio per acidofile.

Mescolo terriccio e concime nel fondo della buca d’impianto, posiziono la pianta e chiudo la buca con terriccio acido e terra che ho tolto scavando la buca.

Schiacciare leggermente la terra della buca d’impianto, l’assestamento corretto della terra avverrà con l’acqua della bagnatura. Questo per evitare di avere del terreno in superficie troppo schiacciato che non riesce ad assestarsi e del terriccio sul fondo della buca che invece si assesta con l’acqua. In questo caso si creerebbero delle sacche di aria sottoterra dove la radici non riescono a svilupparsi.

Dopo la bagnatura aggiungiamo altro terriccio se necessario e controlliamo di non aver coperto il colletto, in quel caso va liberato.

A questo punto si crea il tondello che è un collare di terra fatto per poter contenere l’acqua di bagnatura durante i primi anni dall’impianto. Quando la pianta si è ben sviluppata e non necessita più di bagnature di soccorso lo si può togliere.