di Massimiliano Marzorati

Nella gestione delle erbe infestanti nel verde pubblico e privato si sta riducendo sempre di più la possibilità di utilizzare dei diserbanti chimici. Le alternative ad oggi sono poche, ma ci vengono in aiuto tutti i sistemi fisici (pirodiserbo, vapore) o meccanici (spazzolatrici, reciprocatore, decespugliatore). Oggi parliamo del reciprocatore che è un’attrezzatura meccanica che ci permette di gestire il taglio delle erbe infestanti tra le fughe delle piastrelle, sui bordi dei prati e nelle zone in ghiaia. Chiaramente stiamo parlando di tener tagliata l’erba, talvolta infestante e non di eliminarla completamente, quindi un modo diverso di concepire la flora erbacea che cresce dove non la desidereremmo. Il reciprocatore è un utensile universale che si può montare sulla maggior parte dei decespugliatori al posto della classica testina a filo o della lama a disco. È formato da due dischi dentati e affilati che ruotano uno nel senso opposto dell’altro. L’erba viene tagliata come con un paio di forbici e il materiale tagliato non viene proiettato lontano rispetto all’operatore; in questo modo l’area di lavoro rimane più pulita, comprese le fioriture circostanti. Si tratta anche di un sistema più sicuro in quanto non si rischia di lanciare del materiale che può rovinare auto e vetrate o colpire passanti. Questo vantaggio non preclude comunque il dover mantener la distanza di sicurezza di 15 metri e di segnalare il cantiere di lavoro con l’opportuna segnaletica ove necessario. Lo svantaggio del reciprocatore è che procede più lentamente rispetto al decespugliatore con testina a filo. L’operatore deve dotarsi di tutti i dispositivi di protezione individuale (Dpi) necessari quali guanti, scarpe antinfortunistiche, cuffie, mascherina e occhiali protettivi. È importante utilizzare anche l’imbragatura in dotazione all’attrezzo per distribuire in modo corretto il peso della macchina sull’operatore ed evitare inutili affaticamenti.